Il nostro Pianeta è composto al 70% da acqua. Il mare ne compone la gran parte. L’acqua marina, del resto è responsabile della regolazione del clima, aiuta a produrre l’ossigeno e ad assorbire anidride carbonica. Inoltre, nelle profondità degli oceani vive l’80% delle specie viventi. Insomma, a prescindere dalla tipologia di specchio: dolce o salata, l’acqua è una vera e propria fonte di vita indispensabile per la prosecuzione della vita sulla Terra.
Come se non bastasse, i sistemi biologici ed ecologici di cui i mari e gli oceani fanno parte si rivelano particolarmente fragili e, questo, significa che scompensarne gli equilibri sia particolarmente facile. Il riscaldamento delle acque, l’acidificazione e la deossigenazione sono problematiche in grado di mutare irrimediabilmente la composizione chimica e fisica dell’intero sistema marino. In questo modo, finiscono per essere compromesse anche le specie viventi presenti al suo interno e non solo.
Oggi, l’emergenza climatica sta interessando sempre più persone. Se fino a qualche anno fa sembrava impossibile pensare che le industrie potessero interessarsi all’impatto che le loro filiere di produzione avevano sull’ambiente, oggi tutto questo è realtà, sfortunatamente, a causa di una presa di coscienza arrivata troppo tardi, visto che il genere umano stia già pagando lo scotto di un uso sconsiderato delle risorse del Pianeta. Il mare, purtroppo, rientra tra questi. In quest’articolo, presenteremo alcuni interessanti spunti al riguardo.
Inquinamento del mare: cosa sapere
Attualmente, la prerogativa di ognuno di noi dovrebbe essere fare di tutto affinché venga ristabilito un equilibrio tra gli esseri umani e la natura. Queste connessioni si basano su equilibri particolarmente sottili. Per questo motivo, occorre evitare a priori qualsiasi tipologia di compromissione. In termini ambientali, poi, ogni persona deve ragionare sul lungo periodo e smettere di pensare che la condizione sia ancora sostenibile, anche perché non lo è.
Tutto questo, ovviamente, non interessa soltanto i singoli individui, ma anche gli apparati governativi e le industrie. Gli uomini sono, in ogni caso, parte di un sistema complesso che può agire con consapevolezza, adottando scelte in grado di non ripercuotersi più sul futuro in maniera negativa. Per quanto riguarda mari e oceani, poi, la loro salvaguardia può essere messa in pratica attraverso varie pratiche adottabili sai dai privati cittadini che dalle industrie.
Se ai primi viene richiesto un utilizzo rispettoso degli specchi d’acqua e delle loro risorse, ai secondi quest’impegno si riflette in maniera ancora più preponderante. Per questo motivo, molte industrie, specie nello stesso ambito marittimo, stanno attuando soluzioni responsabili come l’utilizzo di sistemi galleggianti modulari in grado di rispettare l’ambiente, essendo rimovibili con facilità a seconda del bisogno. Ne sono un esempio lampante i prodotti proposti da Candock Italia.
Alcune soluzioni per limitare l’inquinamento dei mari
Per quanto riguarda, invece, le missioni dei singoli individui per salvaguardare gli specchi d’acqua, un primo passo in avanti in questo senso potrebbe essere raggiunto limitando l’uso di oggetti in plastica monouso. Milioni di tonnellate di plastica vengono, infatti, gettate annualmente nel mare, causando la morte di un cospicuo numero di animali marini. La situazione potrebbe, in parte, rientrare, qualora si limitasse l’uso e l’acquisto di oggetti e involucri in plastica monouso. Bisognerebbe utilizzare materiali riutilizzabili e naturali, in modo da far bene all’ambiente e anche di poter sfruttare risorse durevoli e, per questo motivo, più economiche.
L’attenzione nei confronti dei mari passa anche dalla tavola. Sono davvero poche, del resto, le persone che non apprezzerebbero un meraviglioso pasto a base di pesce. Come fiori e frutta, però, bisogna sapere che anche il pesce abbia la sua stagionalità e che, se si è consapevoli nei confronti della fauna marina, è possibile anche salvaguardare l’equilibrio dei loro ecosistemi. È, dunque, opportuno, fare i propri acquisti con consapevolezza, visto che, l’uso sconsiderato del pesce nei nostri mari sta portando alla scomparsa di intere specie ittiche.
Un altro aspetto molto importante per la salvaguardia del mare è fare bene la raccolta differenziata. Smistare correttamente i rifiuti domestici, infatti, comporta una velocizzazione delle operazioni di smaltimento degli scarti ed un riutilizzo maggiore delle materie prime che li compongono. In questo modo, nessun rifiuto sarà disperso nell’ambiente, rischiando di compromettere la salute del mare e non solo. Attenzione a ciò che finisce negli scarichi domestici. Tessuti organici, oggetti in plastica, oli e fibre naturali, infatti, possono scendere molto facilmente dal lavandino e finire direttamente in mare.
Vacanze al mare: come comportarsi
Quando si esplora la natura, bisogna esplorarne la bellezza e la complessità osservando sempre profondo rispetto nei suoi confronti. Il mare, ovviamente, non fa eccezione. Ammirare i fondali marini non significa toccarli o deturparli in cerca di un souvenir unico. Anche quando si viaggia in barca e si usano protezioni solari, bisogna fare attenzione a dove si posa l’ancora e agli elementi chimici che sono presenti nelle lozioni che, sciogliendosi in acqua, potrebbero ledere alla salute dei coralli e della fauna.